Ho letto recentemente un articolo di Milano Finanza che mi ha spinto a riflettere su come difenderci dai vari guru della finanza e dalle potenziali truffe nel mondo delle criptovalute. Prendendo spunto da questo articolo voglio parlarvi di come ci si possa trovare spesso di fronte a trappole che promettono ricchezze rapide grazie all’intelligenza artificiale (AI).
L’AI è davvero in grado di fare trading?
Andrea Unger, quattro volte campione del mondo di trading, ha voluto mettere alla prova l’AI, incluso ChatGPT 3.5 e ChatGPT 4.0, per valutarne le reali capacità, considerata la proliferazione di piattaforme che garantiscono risultati infallibili. Spesso, però, queste promesse si rivelano ingannevoli, soprattutto per i nuovi investitori.
La percezione dell’AI nel trading
Accolta come una sorta di divinità moderna applicabile in ogni ambito, dal trading algoritmico ai bot automatizzati, l’AI viene promossa come un mezzo per trasformare le strategie di investimento in sistemi a rendimento garantito. Ma è davvero così? Andrea Unger ha voluto verificarlo per dissipare ogni dubbio. Questo esperimento non è un capriccio, ma ha chiari obiettivi sociali, viste le numerose piattaforme che millantano risultati sicuri attraverso l’uso dell’AI nel trading. Tuttavia, tali risultati si rivelano spesso delle vere e proprie truffe, specialmente per i principianti.
I test di Unger sull’AI
Unger ha creato tre scenari per rappresentare diversi tipi di investitori e ha posto altrettante domande a ChatGPT.
Il primo scenario riguardava un investitore con BTP in perdita, chiedendo se il loro valore sarebbe risalito. La risposta dell’AI è stata vaga, affermando che mantenere i BTP fino alla scadenza non comporterebbe problemi ma, vendendoli prima occorrerebbe considerare le condizioni del mercato.
Il secondo scenario riguardava un neofita del trading indeciso tra investire nel mercato azionario o nelle criptovalute. ChatGPT ha spiegato i rischi di entrambi i mercati, ma ha concluso che la decisione dipende dalla tolleranza al rischio individuale, consigliando comunque di fare ricerche approfondite e di affidarsi a professionisti finanziari.
Il terzo scenario riguardava un investitore alla ricerca della prossima “grande occasione” tra le criptovalute. ChatGPT ha consigliato di non concentrarsi su una singola criptovaluta, ma di diversificare il portafoglio e di rivolgersi a un consulente esperto.
Confronto tra ChatGPT 3.5 e 4.0
Unger ha anche confrontato ChatGPT 3.5 con la versione 4.0 dopo un anno. Non ha riscontrato miglioramenti significativi nei consigli per gli investimenti né nella scrittura del codice per le strategie di trading. “ChatGPT conosce il linguaggio di programmazione, ma produce codici che possono portare a errori e non sa valutare i potenziali bug”, ha detto Unger, aggiungendo che “per ora solo gli esseri umani sanno fare meglio.”
Conclusioni sull’uso dell’AI nel trading
Nonostante ciò, molte piattaforme sostengono che l’AI presenti numerosi vantaggi, come l’eliminazione dell’aspetto emozionale nel processo decisionale e la capacità di elaborare molte più informazioni rispetto a un essere umano. Tuttavia, “se i dati elaborati sono sbagliati, nessuna freddezza potrà mettere al riparo il vostro portafoglio.”
Questo articolo evidenzia l’importanza di essere prudenti e di non lasciarsi ingannare dalle promesse di guadagni facili grazie all’AI.
È essenziale fare ricerche approfondite e rivolgersi a consulenti esperti per evitare potenziali truffe, specialmente nel mondo delle criptovalute. Per ulteriori approfondimenti, potete leggere l’articolo completo su Milano Finanza.
Chi sono:
Mi chiamo Ermanno Gnecco Oliva e sono il presidente dell’associazione Crypto Entity Crew. Sul nostro sito www.cryptoentity.it
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