Negli ultimi anni, le criptovalute hanno conquistato l’immaginario collettivo come strumenti di libertà finanziaria e innovazione. Ma laddove c’è denaro, purtroppo, non mancano i tentativi di abuso. Il mondo crypto, per quanto affascinante, è anche un terreno fertile per truffatori, schemi ponzi e progetti senza scrupoli.
Le cronache lo dimostrano: da piattaforme di scambio che scompaiono nel nulla, a token creati ad arte solo per svuotare i portafogli degli investitori più ingenui. Anche il semplice invio di fondi al wallet sbagliato può rivelarsi una perdita irreversibile. Il problema è aggravato dal fatto che le blockchain, per loro natura, non permettono di annullare una transazione già confermata.
Ma allora come ci si difende?
La risposta non sta nella paura, ma nella conoscenza.
Per prima cosa è fondamentale diffidare delle promesse troppo belle per essere vere. Chi ti garantisce rendimenti fissi nel mondo crypto mente: volatilità e rischio sono parte integrante del gioco. Allo stesso modo, evitare l’ansia da FOMO (paura di restare fuori) è cruciale: non tutto ciò che è nuovo è necessariamente utile o sicuro.
Anche la verifica dei progetti è una pratica indispensabile. Chi sono i fondatori? Hanno un passato documentabile? Il whitepaper è chiaro e sensato? Hanno una community reale o solo follower finti? Il controllo dei dati onchain, per esempio, permette di vedere se un progetto viene effettivamente utilizzato o è solo fumo negli occhi.
Infine, una buona regola è diversificare. Mai mettere tutti i propri capitali in un solo progetto o asset. Anche Bitcoin, con tutta la sua solidità, può subire oscillazioni che mettono in crisi chi ha investito tutto in un colpo solo.
Il mondo crypto è rivoluzionario, sì, ma non è un luna park. Serve disciplina, studio e pazienza. E soprattutto, serve una buona dose di sano scetticismo. Perché se da un lato le criptovalute possono cambiare le regole del gioco, dall’altro è bene ricordare che il gioco… non è affatto finito.